Danzica è elegante, splendente. E’ ricca di storia, arte, cultura. Situata sulle sponde del fiume Moldava, Danzica (o Gdańsk in polacco), millenaria città baltica, patria di Fehrenheit e Schopenhauer, è la seconda città più importante della Polonia (dopo Cracovia) a livello artistico-culturale.
La nostra permanenza a Danzica si protrae per tre giorni, sufficienti per apprezzare le meraviglie del centro storico. Le culture che si sono incontrate in questo luogo, come quella polacca, tedesca, scozzese e olandese, hanno contribuito alla sua caratterizzazione, rendendola un piccolo gioiello urbanistico.
Il centro della città di rappresentanza (Główne Miasto) si sviluppa intorno a via Dluga, la via reale, racchiusa tra la Porta d’Oro, il magnifico arco trionfale di inizio ‘600, e la porta Verde, costruita in stile manierista, che si affaccia sul fiume. Era qui che i re e gli ospiti dei più importanti cittadini di Danzica venivano accolti.
Il percorso è circondato da importanti edifici storici e monumenti, come la fontana del Nettuno della metà del ‘500, simbolo della città di cui rappresenta la potenza commerciale e marittima.
Se si accede al centro storico dalla Porta d’Oro si attraverserà prima la cinquecentesca Porta dell’Altipiano e l’avamporta di via Dluga, il complesso gotico-rinascimentale, una volta parte delle fortificazioni della città dove si trovava la prigione municipale. Gli antichi interni della Torre della Prigione ospitano oggi i tesori dell’ “Oro di Danzica”, ossia la preziosa collezione del Museo dell’Ambra (l’unico in Polonia).
Proseguendo si incontrano: il mercato lungo con il Palazzo Municipale, la Corte di Artù (che ospita un settore del Museo Storico di Danzica); la Casa Uphagen, un magnifico palazzo di stile rococò-classico dove è situato il Museo degli Interni Borghesi, in cui è possibile ammirare gli sfarzosi arredamenti del ‘700 (in gran parte ricostruiti).
Giunti al Moldava, è d’obbligo oltrepassare il ponte per godersi la vista della città che si affaccia sul fiume, con i suoi colori intensi e la grandiosa gru portuale in legno, anch’essa simbolo di Danzica, che, costruita nel XIV secolo, è il più grande esempio di macchinario di età medievale.
Questo marchingegno era in grado di sollevare un peso di quattro tonnellate ad oltre 10 metri di altezza: al suo interno si trova un meccanismo propulsivo ancora funzionante, con un’enorme ruota di legno, che nei tempi passati veniva azionata dalla spinta delle gambe di uomini. Nel 1945 venne distrutta da un incendio e successivamente ricostruita. Oggi ospita la collezione del Museo Marittimo.
Danzica è ancora oggi la capitale mondiale dell’ambra, una gemma ricavata dalla resina fossilizzata, che viene raccolta sulle coste che si affacciano sul Mar Baltico, dove le spiagge sono circondate da foreste di alberi resinosi. Accanto alla piazza del mercato corre, parallela a Ulica Dluga, Ulica Chlebnicka dove abbiamo il piacere di entrare nella bottega Stary Warsztat e di conoscere il proprietario Boguslaw Kolpak che ci mostra il suo lavoro, i suoi attrezzi, le sue creazioni e ci svela alcuni segreti della lavorazione dell’ambra.
E a Danzica c’è anche chi ha trasformato l’ambra in qualcosa di davvero originale: sempre passeggiando lungo Ulica Chlebnicka notiamo un curioso ingresso che porta la scritta “Galeria Retro Kamera”. Non possiamo fare a meno di entrare e li conosciamo Marek Mazur, un vero e proprio artista delle macchine fotografiche in miniatura.
Nel suo laboratorio inventa e costruisce le macchine fotografiche più strane, da quelle a forma di orologio a quelle scolpite interamente nel legno.
Ma Marek Mazur ha anche progettato e costruito la prima macchina fotografica con la lente di ambra, che ha utilizzato successivamente, insieme ad alcuni fotografi emergenti di Danzica, per creare la mostra fotografica “Danzica attraverso la Lente di Ambra”
[AGGIORNAMENTO: Marek Mazur ci ha lasciati il 27 Maggio del 2015; a darci la triste notizia sono stati suoi collaboratori che ci hanno contattato chiedendoci di poter utilizzare le foto che avevamo scattato durante la nostra visita per una sua commemorazione. A questo link trovate il sito in suo ricordo: http://www.retro-kamera.com/]
Parallela e poco distante da Ulica Dluga, corre Ulica Mariacka, ossia la strada che conduce alla Chiesa di Santa Maria, piccola, accogliente e graziosa, dove una serie di botteghe dedicate soprattutto alla lavorazione dell’ambra, trovano posto negli edifici a bordo strada, ricostruiti cercando di mantenere la conformazione antecedente alla seconda guerra mondiale, epoca in cui vennero distrutti.
La basilica di Santa Maria, costruita in oltre un secolo e mezzo, è la chiesa in mattone rosso più grande d’Europa.
I suoi interni gotici raccolgono numerose opere d’arte di epoca medievale e barocca, il famoso orologio astronomico e il magnifico organo barocco, il cui suono è esaltato dalla conformazione ideale della struttura architettonica.
Dalla sua torre del campanile, alta 82 metri, salendo 400 gradini, si può ammirare la città dall’alto.
Durante la nostra permanenza in città, due pasti li consumiamo all’ Estimo Klub Aktora in via Mariaka: un piccolo ristorante con tavoli all’esterno che si affacciano direttamente nella graziosa via tra le botteghe, all’ombra di Santa Maria, dove si possono assaggiare piatti originali che non dimenticano i gusti della cucina polacca. Assaggiamo: una tartare di salmone, aringhe marinate, dumpling al salmone affumicato, salmone con salsa polacca e fegatini di maiale in aceto balsamico.
Camminando per la città, arriviamo alla Chiesa di Santa Caterina, distrutta recentemente da un incendio ma i cui interni, alla luce del tramonto, hanno un fascino particolare; al Grande Mulino, un eccezionale esempio di architettura tecnica medievale, dal caratteristico tetto a spiovente, eretto nella Città Vecchia, sul canale Radunia, che una volta svolgeva la funzione, oltre che di mulino, di granaio e panificio, al cui interno, oggi si trova un centro commerciale.
Il breve soggiorno ci permette comunque di apprezzare le bellezze di questa romantica città, che non per niente porta con se il nome di “Perla del Baltico”.
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