12 Agosto 2013

Cracovia è sorprendente, inaspettata. Una città il cui volto è stato forgiato lungo i secoli, dall’aspetto raffinato e con una particolare atmosfera che coniuga passato e presente, antico e moderno con un risultato eccellente.

 

Arriviamo in centro città in tarda mattinata, scendendo davanti alla Basilica di San Francesco d’Assisi dove all’interno è possibile ammirare meravigliose vetrate tra cui la più famosa, quella che mostra Dio nell’atto della creazione del mondo.

Un pranzo veloce e cominciamo la passeggiata tra le vie della città: raggiungiamo la Piazza del Mercato, la più grande piazza di Cracovia e la più grande piazza medievale d’Europa.

Fu progettata insieme al caratteristico impianto urbanistico della città, a strade perpendicolari, durante la fondazione di Cracovia, nel 1257, tenendo conto degli elementi architettonici preesistenti, che per questo motivo sono obliqui rispetto alla piazza: via Grodzka (la via che collega il centro al Wawel) e le chiese di Santa Maria e Sant’Adalberto.

Oggi la piazza del mercato è il centro fisico – e non solo – della città, dove si vive un’atmosfera frizzante, impregnata di storia, e dove si svolgono tutti gli eventi di maggiore e minore importanza, concerti, fiere, sagre e festival. Al centro della piazza il Mercato dei Tessuti caratterizza lo spazio con solennità ed eleganza.

Lo attraversiamo all’interno, dove decine di piccole botteghe espongono manifatture tipiche: piccole statuette di rabbini, scatole in legno decorate a mano, pelli, gioielli, merletti…

Dopo essere entrati nella Basilica di Santa Maria imbocchiamo via Grodzka, che ci conduce, facendoci attraversare la città vecchia, passando per il Wawel, fino alle porte del quartiere ebraico: Kazimierz.

La città (Kazimierz) fu fondata dal re Casimiro III di Polonia (da cui prese il nome) nel 1335, quando Cracovia era ancora Capitale, come entità separata, tra i due rami del fiume Vistola, uno dei quali, oggi, è stato interrato.

Nel 1495, nella parte est di Kazimierz, venne creata una città autonoma, nella quale venne trasferita la popolazione ebraica di Cracovia: da quel momento, a Kazimierz, iniziarono a convivere due culture, quella ebraica e quella cristiana. Nel territorio ebraico, separato da quello cristiano tramite un muro, vennero costruite sinagoghe, scuole, case e cimiteri e Kazimierz divenne così un importante centro della cultura ebraica in Polonia e in Europa.

Nel 1800 i confini di Cracovia si espansero e Kazimierz diventò un suo quartiere: nel 1822 vennero demoliti i muri della città ebraica permettendo alla sua popolazione di espandersi. Durante l’occupazione nazista il quartiere venne completamente devastato e gli ebrei vennero in parte confinati nel ghetto, creato nel quartiere di Podgòrze, sul lato opposto della Vistola, e in parte condotti ai campi di sterminio.

Il quartiere, abbandonato e trascurato, negli anni seguenti alla seconda guerra mondiale, cadde in rovina diventando un luogo tetro e pericoloso. Oggi, il quartiere è un centro pulsante di cultura, vita e arte con ristoranti in stile, pub, caffè, gallerie, musei e negozietti, e ospita ogni anno il Festival della Cultura Ebraica.

Dopo il tramonto ceniamo in un locale del quartiere che propone cucina tipica, dopodiché, con un taxi, torniamo in albergo.

13 Agosto 2013

Oggi è brutto tempo, così decidiamo di dedicare la giornata alle Miniere di Sale di Wieliczka, distante solo pochi chilometri da Cracovia. Per leggere l'articolo e le foto CLICCA QUI.

 14 Agosto 2013

Oggi è tornato il sole e ci aspetta una visita più approfondita al quartiere ebreo.

Visitiamo la Chiesa del Corpus Domini, edificio di culto cristiano, situato nella parte ovest del quartiere.

Passeggiamo per le strade della vecchia città ebraica, passando per via Szekoka (via Larga), di fatto una grande piazza di forma allungata che svolgeva il luogo di piazza del mercato; raggiungiamo la Vecchia Sinagoga, il più antico edificio del suo genere in Polonia e uno dei più preziosi in Europa, arriviamo alla Piazza Nuova (dove passiamo tra le bancarelle di un mercatino dell’usato) con al centro la Rotonda, l’edifico che ospita negozietti e piccole gastronomie.

Il pomeriggio lo dedichiamo alla Fabbrica Emalia, o meglio conosciuta come Fabbrica di Schindler, nel quartiere Zablocie, al di là della Vistola. La raggiungiamo con una passeggiata che ci conduce prima davanti alla basilica domenicana della Santa Trinità e poi alla Piazza degli Eroi del Ghetto dove il monumento composto da 70 sedie in ferro che costellano la piazza ricorda le sedie portate in piazza durante lo svuotamento delle case degli ultimi ebrei rimasti nel ghetto.

Dentro a questa struttura, resa famosa dal film di Steven Spilberg Schindler’s List, è stato allestito un interessante e suggestivo museo dedicato all’occupazione nazista di Cracovia tra il 1939 e il 1945.

Se parliamo della fabbrica, il primo impianto produttivo fu fondato del ’37 da tre imprenditori ebrei, e rilevato nel ’39, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dall’imprenditore tedesco Oskar Schindler, membro del partito nazista e agente dell’ Abwehr, il servizio di controspionaggio tedesco.

Qui creò la Fabbrica Tedesca di Pentole Smaltate, dove venivano assunti inizialmente lavoratori polacchi, ma dopo la creazione del ghettò Schindler iniziò a impiegare ebrei, salvandoli dalla deportazione nei campi di sterminio.

Nel marzo del ’43, dopo la liquidazione del ghetto, Schindler ottenne il permesso di creare nel retro della fabbrica un distaccamento del campo di concentramento di Plaszòw, dove fece lavorare gli ebrei in condizioni decisamente migliori di quelle del campo.

Quando nella seconda metà del ’44 iniziò la fase finale dello sterminio della popolazione ebraica di Cracovia, Schindler, insieme al suo contabile, redasse la famosa lista di oltre 1100 persone che riscattò e inviò nella nuova fabbrica di munizioni di Brunneitz, in Repubblica Ceca, salvando loro la vita.

Per le 18.00 raggiungiamo la Sinagoga Isaac dove prendiamo due biglietti per il concerto di musica ebraica tenuto dal Tempero Group, un coinvolgente connubio di musica tradizionale ebraica e musica balcanica, con influenze jazz. Per sera torniamo in albergo.

15 Agosto 2013

Oggi, anche qui in Polonia, è festa. Arriviamo in città con il tram per mezzogiorno e dopo aver pranzato ad un risporante cinese, cerchiamo di comprare due biglietti d’ingresso per il Wawel che però, oggi, conta il tutto esaurito.

Ci accontentiamo così di una visita dall’esterno, nei giardini, costeggiando la Cattedrale ed entrando nel cortile interno del Castello Reale.

Il Wawel è uno dei simboli della Polonia e uno dei complessi monumentali più preziosi al mondo e prende il suo nome dalla collina su cui è situato. La Cattedrale è il luogo in cui sono seppelliti alcuni illustri uomini polacchi e in cui avvenivano le incoronazioni dei re.

Facciamo un’ultima passeggiata per le vie della città, fino alla Piazza del Mercato, che oggi ospita una grande festa con canti tradizionali, balli e bancarelle con prodotti tradizionali.

Ormai si sta facendo sera: prendiamo un autobus dal centro città che ci porta fino alla periferia di Cracovia, ad uno dei 4 tumuli, piccole colline di origine artificiale dall’origine misteriosa, che si pensa fossero sepolcri o luoghi di culto. Da qui, ci godiamo l’ultimo caldo tramonto che avvolge la città.