Nato come convento per l’ordine monastico-militare dei cavalieri teutonici, il Castello di Malbork è oggi il più grande castello in mattoni del mondo e uno dei più imponenti d’Europa.
Situato sulle sponde del fiume Nogat, fu costruito come un complesso di tre castelli, ognuno con funzioni differenti: il castello alto, ossia la parte dell’ex convento, dove erano collocate le abitazioni nobiliari; il castello medio costituito dalla parte abitata dalla servitù e da alcuni servizi; il castello basso, dove vennero costruite ulteriori abitazioni e servizi e venne creata una zona adibita al commercio di armi.
Fu la residenza di re polacchi e imperatori germanici e la più grande armeria della repubblica di Polonia. La sua edificazione cominciò nel 1270, ma assunse importanza a partire dal 1309 quando vi venne trasferita la sede dell’ordine teutonico ed il convento era ormai stato trasformato in un castello a tutti gli effetti, con tutte le fortificazioni e le difese necessarie.
La terza parte del castello (il castello basso) fu aggiunta tra il XIV e il XV secolo e con essa vennero allungate anche le mura. Alla fine del ‘700 il castello venne assediato dalle truppe prussiane. In questo periodo vennero compiute numerose modifiche e lavori di ampliamento con l’obiettivo di trasformare il castello in una caserma. Nel 1817, dopo l’abbandono delle truppe, cominciarono dei lavori di ristrutturazione del castello, a cui partecipò anche il famoso architetto e pittore Karl Friedrich Schinkel, che durarono fino ai primi anni del ‘900.
Durante la seconda guerra mondiale il castello venne gravemente danneggiato: nei combattimenti contro la russia vennero distrutti circa l’80% degli edifici della città. Nei primi anni del dopoguerra le rovine vennero lasciate in mano al Museo dell’Esercito Polacco di Varsavia che cominciò alcuni lavori di sistemazione, alimentati dal crescente numero di turisti che visitavano il castello.
Alla fine degli anni ’50 un comitato pubblico per la ricostruzione del castello, costituito da attivisti locali si impegnò a dargli slancio e a trasformarlo in un vero e proprio museo.
Per entrare al castello è necessario un biglietto, acquistabile alla biglietteria appena fuori le mura.
L’accesso avviene dalla porta nord, quella principale, che era un tempo l’unica via d’ingresso e di uscita dalla fortezza. Superato il ponte levatoio ci si trova all’interno del vasto cortile del castello di mezzo. Quando ti trovi solo, a camminare all’interno di un lungo corridoio, oppure in un cortile tra le mura, o in una meravigliosa sala sorretta da eleganti colonne, sembra quasi di trovarsi in una fiaba, in uno di quei castelli di dame e cavalieri, e di sentire il suono di armature e liuti…in fondo…basta solo un po’ d’immaginazione!
Il luogo di maggior fascino è la Chiesa della Vergine, scampata – per lo meno in parte – ai bombardamenti, dove si respira un’atmosfera mistica, goticheggiante, dove la luce che entra dalle alte vetrate plasma il profilo di ciò che rimane di meravigliosi dettagli architettonici. Oltre alla cappella maggiore, uno degli ambienti di spicco del castello di Malbork è la sala capitolare del castello superiore dove, in epoca medievale, si tenevano le assemblee teutoniche.
La visita occupa tutta la giornata poiché le dimensioni della struttura sono davvero notevoli!
All’interno del complesso sono ricavati anche degli spazi espositivi tra cui il museo del castello di mezzo, dov’è conservata una vasta collezione di armi, armature, monete e manufatti.
Nel 1997 il Castello di Malbork è entrato a far parte, insieme alla città medievale di Torun (poco distante), dei patrimoni dell’UNESCO.
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