Se dovete programmare il vostro viaggio a Lanzarote, e siete viaggiatori che non riescono a stare fermi, ho provato a stilare per voi un itinerario di 10 giorni per per scoprire quelli che, a parer mio, sono gli scenari più belli dell’isola e i luoghi imperdibili per un’esperienza indimenticabile.
Prima di tutto, ecco una breve lista delle cose da non dimenticare a casa:
- scarponcini da trekking e/o scarpe comode per camminare (chiuse e preferibilmente che coprono la caviglia, visto che dovrete camminare tra sentieri in mezzo alla lava, che come sappiamo è piuttosto tagliente);
- una giacca a vento, soprattutto se andate d’inverno: anche se le Canarie sono le isole dell’eterna primavera, Lanzarote è molto ventosa e la temperatura non è mai elevata, soprattutto se siete in mezzo alla natura e non protetti dagli edifici
- uno zaino: se programmate escursioni in giornata vi servirà per portare con voi una felpa, acqua e uno spuntino; è vero che l’isola è piuttosto piccola e riuscirete a raggiungere un centro abitato in poco tempo ma è anche vero che vicino a molte spiagge e luoghi naturalistici meravigliosi fortunatamente non troverete bar o baracchini di qualche tipo che vi venderanno una bibita fresca.
- costume da bagno: se programmate il vostro viaggio per l’estate, non perdetevi almeno un bagno nelle acque dell’oceano
- la patente: non poter girare in auto, a Lanzarote, può essere una grande penalità, e rischierete di poter accedere solo alle attrazioni turistiche principali con i pullman dei viaggi organizzati. Gli autobus di linea non sono un buon mezzo di trasporto per andare alla scoperta dell’isola. Esistono numerose compagnie di noleggio tramite cui potete affittare un auto, a prezzi abbordabili: se andate in alta stagione (agosto) vi consiglio di effettuare prima la prenotazione tramite internet.
Un consiglio prima di iniziare: se avete intenzione di visitare le attrazioni turistiche di Lanzarote, potete acquistare (on-line o direttamente alla biglietteria della prima a cui vi presenterete) dei biglietti cumulativi, che vi consentiranno di risparmiare sugli ingressi.
GIORNO 1: Le Saline, Los Hervideros e El Golfo
Imboccate la LZ2, ad un certo punto appariranno verso il mare le grandi saline: cercate di passare li davanti alla mattina, quando guardandole avrete il sole alle spalle, per godervi i fantastici colori. Se volete, lungo la strada trovate delle piazzole di sosta per potervi fermare e ammirare il paesaggio.
Proseguite lungo la strada e seguite le indicazioni per Los Hervideros, il tratto di costa dove un’articolata scogliera incontra le onde del mare, dando origine a scenici giochi d’acqua: seguite i sentieri nascosti tra le rocce, immersi in un meraviglioso scenario vulcanico.
Proseguite poi per El Golfo: scendete nell’incredibile spiaggia di sabbia nera e fatevi travolgere dai colori che la natura ha lasciato li per voi. Sedetevi dove la sabbia è asciutta e ascoltate il rumore del mare.
Per concludere la giornata entrate nel villaggio, percorrete tutta la strada fino in fondo e fermatevi a gustare una paella de marisco al ristorante El Caleton, mentre vi godete il sole che tramonta sul mare.
GIORNO 2: Montañas del Fuego e Caldera Blanca
Ora siamo pronti per entrare nel cuore del paesaggio vulcanico dell’isola: seguite le indicazioni per il parco del Timanfaya, entrando nello straordinario deserto di lava costellato da vulcani dai colori incredibili, percorrete la strada attraverso il magma solidificato e raggiungete l’ingresso per la Montañas de Fuego: entrate con l’auto all’interno del parco e poi prendete l’autobus che vi accompagnerà sulla Ruta de los Volcanes, la rotta disegnata da Soto e Manrique nel 1968, tra lava e gli edifici vulcanici.
Questo giro sull’autobus, che di per se non è entusiasmante perchè dovrete limitarvi a guardare tutto attraverso il finestrino, vi permetterà però di vedere una zona del parco altrimenti inaccessibile. Prima di uscire dal parco, fermatevi a visitare il grande "barbecue vulcanico" del ristorante e le dimostrazioni dei fenomeni di vulcanismo.
Pranzate al sacco e poi raggiungete il Centro Visitatori della Mancha Blanca dove potrete documentarvi sui fenomeni di vulcanismo che hanno interessato l’isola grazie ad un piccolo museo, e dove potrete recuperare una mappa dei percorsi. Raggiungete la zona della Caldera Blanca, parcheggiate l’auto e incominciate il trakking di circa 3 ore che vi accompagnerà sulla cresta del cratere del vulcano più grande dell’isola (1200 metri di diametro), regalandovi una bellissima vista sul parco del Timanfaya.
GIORNO 3: Punta del Papagayo e Castillo de las Coloradas
Oggi vi siete meritati un po’ di riposo: andate in direzione Playa Blanca e poi seguite le indicazioni per la Playa del Papagayo. Arriverete ad un area protetta, dove pagherete una pedaggio di 3 euro per entrare con l’auto. Seguite la strada sterrata e raggiungete la costa dove vedrete davanti a voi una serie di spiagge.
Fate una passeggiata nel promontorio, seguendo le indicazioni per il Castillo de las Coloradas, lasciandovi sorprendere dagli incantevoli scorci che si aprono davanti ai vostri occhi.
Al ritorno scendete nella meravigliosa Playa del Papagayo e se è estate fatevi un bagno con maschera e boccaglio alla ricerca dei pesci colorati, altrimenti rilassatevi al sole in questa conca protetta dal vento.
GIORNO 4: Cueva de los Verdes e Jameos del Agua
In un viaggio a Lanzarote non possiamo non far visita alle architetture organiche di Manrique, l’artista che a partire dalla fine degli anni '60 riqualificò, insieme al suo gruppo, molti luoghi dell’isola mettendo in relazione la dimensione dell'uomo con la straordinaria bellezza della natura.
Non perdetevi una visita alla Cueva de los Verdes, un tunnel vulcanico che arriva fino al mare (visitabile solo in parte), per cui partono visite guidate circa ogni mezz’ora, e raggiungete poi il vicinissimo Jameos del Agua, la parte terminale del tunnel, trasformata da Manrique in un bellissimo centro di aggregazione con bar, ristorante, un auditorium e una piscina…un po’ particolare.
Al ritorno Fermatevi a gustare una strepitosa grigliata di pesce al ristorante El Amanecer ad Arrieta (attenzione perchè il ristorante è sempre molto pieno e la sera chiude presto!)
GIORNO 5: El Cuervo e Caldera Colorada - Geria
Siamo pronti per rituffarci nel vivo dello scenario vulcanico dell’isola. Imboccate la LZ56: fermatevi al Volcan del Cuervo, e parcheggiate nell’area di sosta all’inizio del percorso. Addentratevi nel sentiero che vi condurrà fin dentro il cratere di uno dei vulcani più belli dell’isola, quello da cui ebbe origine l’eruzione del 1730. Proseguite il percorso lungo il perimetro esterno, godendovi la vista sul parco del Timanfaya.
Fermatevi a mangiare un boccone e poi raggiungete, (poco distante dal Cuervo) la Montaña Colorada: seguite il percorso che vi accompagnerà in un paesaggio primordiale, tra colori incredibili.
Non preoccupatevi: i percorsi sono facili e abbastanza brevi! Al ritorno attraversate la Geria, e godetevi il particolarissimo scenario agricolo con i vulcani del Timanfaya sullo sfondo, e se non è troppo tardi, fermatevi a fare una degustazione di Malvasia.
GIORNO 6: Jardin de Cactus e la Fondazione Manrique
Per questa giornata ho previsto qualcosa di più rilassante: seguite la LZ1 e ad un certo punto cominceranno a comparire le indicazioni per il Jardin de Cactus, un bellissimo spazio aperto progettato da Manrique, vicino all’area di un vecchio mulino, nella zona dell’isola in cui si estendono le coltivazioni di cactus per l’allevamento della cocciniglia.
Un giardino botanico contenente oltre 1000 specie di cactus differenti, un luogo magico, silenzioso e accogliente, dove potete sorseggiare una bibita fresca sulla terrazza del bar, mentre contemplate ciò che vi circonda.
Nel pomeriggio fate un salto alla Fondacion Manrique, la casa museo dell’artista, anch’essa bellissimo esempio di architettura organica integrata al paesaggio vulcanico.
GIORNO 8: Mirador de Rio e Riscos de Famara
Non lasciate Lanzarote senza essere entrati nella più spettacolare architettura di Manrique, incastonata nella roccia dei Riscos de Famara, la scogliera di 600 metri a strapiombo sul mare che affaccia su quel tratto di oceano, chiamato el Rio, che divide Lanzarote dall’isola de La Graziosa. Il panorama da qui è uno dei più emozionanti dell’isola.
Una volta usciti imboccate la strada panoramica a strapiombo sul mare, che corre lungo i riscos. Imboccate la LZ10 e poi la LZ30, fino allo svincolo con la LZ402 in direzione Caleta de Famara. Godetevi il tramonto in una delle spiaggie più strepitose dell'isola.
GIORNO 9: Campesino - Teguise - Castillo de Santa Barbara
Nel cuore dell’isola, all’incrocio delle strade LZ20 e LZ30 troverete il famoso e strano Monumento al Campesino. Parcheggiate ed entrate nella Casa Museo del Campesino dove troverete un’esposizione dedicata alla storia e alla cultura agricola e un’interessate esposizione di modelli delle principali chiese dell’isola.
Proseguite poi fino a Teguise: se è domenica, fate un giro al tradizionale mercato altrimenti concedetevi una tranquilla passeggiata per le strade del paese, apprezzando l’architettura caratteristica.
Mangiatevi una pizza a El Sabio e poi raggiungete il Castillo de Santa Barbara: il museo della pirateria che trovate all’interno è piuttosto deludente ma l’architettura è interessante e la vista, da la in alto, è molto suggestiva.
GIORNO 10: Arrecife
Oggi fate un salto ad Arrecife, la capitale: parcheggiate l’auto e fate un giro per le strade del centro, raggiungendo lo storico mercato. Portatevi sul lungo mare, visitate il Museo de la Historia (piccolo ma carino) e il museo di Arte Contemporanea nel Castillo de San Josè, ristrutturato nelgli anni '70 da Manrique.
Speriamo che questa piccola guida possa essere utile e aspettiamo un vostro feedback e i vostri racconti di viaggio!