Ci ha risposto così, semplicemente, quando abbiamo chiesto a Mado se le piaceva la sua terra; ha alzato le spalle, come se fosse rassegnata all'evidenza e ha detto semplicemente: "La Corsica? É bellissima".

Non sapevo ancora se lo fosse davvero. Era passata solo una settimana dal mio arrivo. Quella sera potevo solo alzare la testa, lì, sotto il cielo nero di Vallica, l'ultimo paesino del profondo cuore del Giussani, dove finisce la D463, la tortuosa strada che si arrampica sulle montagne del nord-ovest. Lì l'unica cosa che ti viene da dire è "Sono belle le stelle qui, vero?": la via lattea taglia il cielo e rischiara le cime delle montagne.

Durante il viaggio ho percorso strade a strapiombo sul mare, ho camminato lungo i sentieri scoscesi delle valli per risalire i fiumi fino a gelide piscine naturali, sono entrata nel silenzio dei borghi, tra il profumo dei fichi e dei castagni. Ho cercato le torri genovesi, che fiere e immobili, ancora oggi, sorvegliano la costa; sono entrata nelle acque azzurre, cristalline del suo mare caldo, ho riposato all'ombra dei platani secolari e degli ulivi.

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Ho guardato accanite partite di pètanque (si, perchè in corsica ogni posto è buono per giocare a pétanque) e ho visto il mare stando a 800 metri di quota; ho aspettato che mucche e maiali si levassero dalla strada per passare, ho respirato il profumo del maquis sotto il sole rovente e tra la brezza della sera. Sono rimasta incantata davanti alle meraviglie del sud e alla natura paradisiaca delle Bavelle.

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Ho fatto anche un salto indietro nel tempo, ne sono sicura; almeno due volte.

La Corsica dev'essere stata fatta per essere vista al tramonto: tutti lo penserebbero se avessero visto i suoi colori e la luce calda che la abbraccia.

Perchè in fondo è molto semplice: la Corsica, è bellissima.

Vi lascio con questo video.