All'estremo nord del paese, al confine con la Cina, si estende una delle aree più affascinanti del Vietnam, un posto dove il tempo sembra essersi fermato e dove i diversi gruppi etnici vivono ancora secondo i propri usi e le proprie tradizioni: la provincia di Ha Giang. Abitato per il 90% da minoranze etniche, è il territorio che si estende tra meravigliose vallate coltivate da cui emergono colline calcaree e montagne impervie, rivestite da fitta vegetazione.

 

vietnam ha giang

Il modo più semplice per visitare questa zona è noleggiare un auto con autista: guidare in Vietnam è praticamente impossibile poiché nessuna regola stradale viene rispettata e i vietnamiti alla guida sono abbastanza pericolosi; avere qualcuno del posto che vi condurrà in una zona a voi sconosciuta, è sicuramente una buona scelta, oltre al fatto che per noi italiani non è possibile guidare alcun tipo di veicolo, ne auto ne moto, poiché ne la patente italiana ne la patente internazionale rilasciata in italia viene considerata valida (ma le regole cambiano di frequente; verifica il sito: www.viaggiaresicuri.it)

Un tour privato vi darà modo di fermarvi nei luoghi di interesse che preferite e di prendervi il tempo che volete. Assicuratevi che l'autista parli - almeno un pò - inglese oppure scegliete di essere accompagnati anche da una guida. Per il servizio ci siamo affidati all'agenzia locale Indochina Voyages, che ha organizzato tour, pernottamenti e pasti (ambito da non sottovalutare in una zona con pochi servizi come questa; una guida locale sa dove si trovano i ristoranti, e quando il livello igienico non è sufficiente). Binh, l'autista, e Brian, la guida, ci hanno accompagnato per quattro giorni lungo la strada tra Ha Giang, Quan Ba, Yen Minh Dong Van, Meo Vac e Bao Lac alla scoperta dei villaggi, delle usanze locali e degli scenari montani.

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Il tempo impiegato per percorrere ogni distanza, in Vietnam, è molto di più rispetto a quello a cui siamo abituati, un pó a causa della condizione stradale, un pó per il tipo di guida: durante questo viaggio, arriviamo a impiegare fino a 3 ore per percorrere 100 Km.

Per viaggiare nel territorio di Ha Giang è inoltre necessario un permesso, che nel nostro caso si è occupato di recuperare la guida ma che è possibile richiedere presso l'ufficio immigrazione della città di Ha Giang oppure presso la stazione di polizia di Meo Vac.

Il nostro viaggio verso nord prevede Ha Giang come prima tappa, dove arriviamo dopo una giornata di guida e dove ci fermiamo a pernottare in una casa tradizionale.

La struttura si trova nel piccolo villaggio di Chien Thang, accanto alla casa dei gestori, tra la vegetazione e gli animali da cortile: il proprietario ci invita con un sorriso orgoglioso ad entrare nella sua casa, e ci permette di fare alcuni scatti.

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La cena viene servita nell'area centrale del nostro alloggio, su tavolini bassi e stuoie, da una gentile signora che prepara tutto al momento nella piccola cucina accanto e poi siede a mangiare insieme a noi.

Le stanze per dormire sono ricavate sull'area perimetrale con delle tende, ed abbiamo a disposizione un materasso e piumoni molto pesanti per coprirci, poiché la casa è costruita interamente in legno e non isolata.

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La mattina seguente ripartiamo per il nostro tour, che ci porterà alla scoperta della cultura, delle tradizioni, dei costumi e delle usanze della popolazione locale.

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Durante i 3 giorni di viaggio visitiamo i vari mercati locali, tra cui quello di Ha Giang e quello di Dong Van dove oltre alle merci, la gente compra e vende animali come galline, maiali, capre, mucche e cani.

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Luoghi affascinanti dove gli abitanti si trovano per fare affari ma anche per incontrarsi, o mangiarsi una zuppa di noodles seduta ai tavoli.

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C'è chi aggiusta le scarpe, chi fa a pezzi e vende le carni su tavolacci di legno, chi pesa sacchetti di frutta chi anatre e oche, chi frigge, chi mastica e sputa la canna da zucchero, chi vende tessuti e chi prova ciabatte. Vapori e fumi offuscano l'aria, schiamazzi, grida, spintoni, grugniti.

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Visitiamo e attraversiamo vari villaggi e mi sento di citare in particolare quello di Lùng Tám dove la nostra guida ci fa visitare una cooperativa locale che produce tessuti partendo dalla pianta della canapa. Una signora, sempre col sorriso sul volto, ci mostra tutte le fasi della lavorazione, partendo dalla canna, fino alla colorazione del tessuto finale.

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Un gruppo di bambine ricamano i prodotti finiti sedute a terra, in uno spazio adibito ad aula per l'insegnamento. Ci fa entrare nel suo negozio, e ci mostra come ricavano il colore da un pezzo di legno, semplicemente immergendolo nell'acqua bollente e quando decidiamo di comprare i suoi astucci ci sorride felice e poi torna a spiegarci e a mostrarci il suo lavoro.

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Raggiungiamo la residenza imperiale a Sa Phin utilizzata durante la dinastia Vuong e visitiamo l'antica casa del XVIII secolo in cui è stato girato il film "La storia di Pao"...ok, in Italia nessuno lo conosce, ma per i vietnamiti è un vero must.

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Attravarsiamo i passi e le valli di questa regione, incontrando allevatori di api, venditrici di miele, bimbi con i cesti di fiori, gente che rientra dai mercati con i propri animali, passando di fronte a garage allestiti per ogni genere di attività, per chi ripara motorini, e per chi taglia barba e capelli.

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Un'esperienza intensa, alla scoperta di uno stile di vita radicalmente differente da quello a cui siamo abituati, di un popolo meraviglioso, che sa aprirti il cuore con un sorriso.

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Backstage

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