Sono partita per la Dancalia, forse un po’ ingenuamente. All’inizio ero concentrata sulle tappe, sulle questioni tecniche (abbigliamento, accessori) sapendo che non avrei avuto a che fare con un ambiente confortevole, sia per il caldo che la totale mancanza di servizi, ma più si avvicinava la data, più la gente mi mandava in paranoia: “oddio, ma tu sei matta, è pericoloso, ti sparano”, e altre frasi del genere. E così, il giorno prima di partire, ero in preda all’ansia totale...ma ormai il gioco era fatto: aeroporto di Malpensa, scalo a Il Cairo, arrivo ad Addis Abeba...e dopo 7 giorni il giro al contrario…“sana, salva e felice” ma con il magone da “troppo poco tempo” nel cuore!