Se devo essere sincero, quando sono arrivato a Lisbona, non mi sono sentito affatto in una Città particolare, né dal punto di vista architettonico, né dal punto di vista storico. Forse perché venivo dalla città di Porto, che ha un fortissimo impatto visivo, forse per l’aspettativa delle pubblicità turistiche, che la promuovono come meta desiderabile a basso costo.

Camminando per la città si notano grandi piazze, adornate da edifici relativamente moderni che appoggiano su di una moltitudine di negozi dei più svariati generi.

Guardando alla storia della città si spiegano molte cose, e il terremoto con relativo tsunami che, nel 1755, l'ha rasa al suolo ne è sicuramente l’evento più caratterizzante e significativo.

Di questo cataclisma, il geologo scozzese Charles Lyell (1797-1875) fece un'accurata descrizione:

Mai, nei tempi moderni, nelle regioni vulcaniche dell'Europa del sud si era verificato un terremoto uguale allo spaventoso sisma che colpì Lisbona il 1º novembre del 1755. Dapprima s'udì provenire dalle viscere della terra un rombo come di tuono, subito dopo una violenta scossa abbatté gran parte della città. Durante sei spaventosi minuti, morirono 60.000 persone. Il mare prima si ritirò, lasciando il molo e la riva a secco, con tutte le navi e le barche che vi erano ormeggiate, quindi tornò rombando, sollevandosi di quindici metri oltre il suo solito livello.

Dopo il terremoto (del nono grado della scala Richter) il Primo Ministro del tempo il Marchese di Pombal, prese in mano la situazione e guidò la ricostruzione della città. Invece di ricostruire sulle orme della precedente città medievale, Pombal decise di abbattere i resti del terremoto e costruire un centro cittadino in conformità alle moderne regole urbanistiche dettate dall’Illuminismo.

A fronte di questa premessa ho scelto di scattare queste immagini con l’idea di raccontare ciò che di più mi ha colpito e coinvolto del centro cittadino, ovvero la rete tramviaria. I piccoli tram, tra i più antichi del monto, viaggiano su una rete di binari dalle caratteristiche uniche: un'interasse di soli 90 cm, raggi di curvatura inferiori ai 10 metri, sono capaci di compiere salite fino al 14,5% di pendenza e tratti a binario unico, passando per vicoli con ampiezza di soli 4 metri, dove nemmeno gli autobus riescono a transitare.

I tram avanzano per ripidissime salite, svoltano all’ultimo secondo mancando per un soffio ostacoli che sembrerebbero inevitabili e si sfiorano tra loro incrociandosi nelle tratte. Appena voltano l’angolo si aprono scorci romantici, soprattutto nei quartieri che conducono alle alture, dalle quali si può osservare il panorama della città. Passando per il centro i tram caratterizzano l’atmosfera, riflettendo la loro corazza giallo sgargiante nelle vetrine dei negozi. Non per niente è facile osservare la follia dei turisti, che nelle fermate del centro, durante le ore di punta, si accodano per centina di metri, in attesa del loro posto sul tram 28.

{fcomment}